E quindi mi pare più che lecito disegnare cose totalmente inutili.
Chimica analitica, odio profondo.
Sono più depressa di un nucleofilo ç_ç devo trovare il mio carbonile ç_ç
Schizzi ftw
venerdì 17 giugno 2011
giovedì 9 giugno 2011
E allora penso...
...penso che ho ancora il tuo profumo addosso. Il tuo profumo sul collo, sulle spalle. Mi segno un angolino di clavicola e non me lo lavo più, così, tanto per tenermelo stretto.
Che anche se sei perspicace come una sogliola bollita e non capirai mai, mi va bene anche così. Forse la tua amicizia mi è perfino più cara e preziosa, e se c'è qualcosa di certo è che non voglio perdere neppure un millesimo di ciò che sono riuscita ad ottenere, di tuo. Del tuo corpo, e del tuo cuore. Che non è molto. E' quasi nulla, ma basta per essere più di "niente". Mi è necessario e più che sufficiente sapere che c'è posto anche per me, per quanto stretto e angusto, nei tuoi pensieri.
E poi penso che in fondo tre mesi non sono neppure tanti, e magari riuscirò finalmente a concentrarmi su altro e a recuperare delle facoltà da persona normale e tornare com'ero prima. Che in fondo mi piaceva, com'ero prima. Ma per quanto possa soffrire per questa situazione, mi sento viva come non lo sono mai stata in vita mia.
E se quello che posso darti si riduce ad un abbraccio e un paio di scarabocchi mi va anche bene finché a te basta. Poi ti darò di più, se vuoi. E ancora di più. Non mi interessa cosa. Qualunque cosa, perché voglio vederti sorridere anche con gli occhi oltre che con le labbra, voglio vederti sfornare una risata genuina che viene spontanea, che viene dal profondo, non aborti di risa di circostanza o che si smorzano dopo un paio di minuti e ti lasciano avvolgere nuovamente da quel velo plumbeo che ti porti appresso ovunque vai. Mi fa schifo essere tanto inutile. Anche a costo di risultare fastidiosa e inopportuna, insistente invadente e per nulla romantica farò di tutto per farti felice. Anche se non lo saprai mai, o non capirai il perché di tanti sforzi e tanto impegno.
Regalami un sorriso. Tutto il resto non importa.
La prossima volta che ti vedrò ti stringerò a me in un modo tanto dolce che ti vedrai costretto a nascondere il rossore sulle guance. A soffocare l'imbarazzo. Desidererai essere altrove e lontano dagli sguardi degli altri.
Ma poi lo sappiamo entrambi, che in fondo, sei sempre tu a tendere per primo le braccia.
Ti amo.
Che anche se sei perspicace come una sogliola bollita e non capirai mai, mi va bene anche così. Forse la tua amicizia mi è perfino più cara e preziosa, e se c'è qualcosa di certo è che non voglio perdere neppure un millesimo di ciò che sono riuscita ad ottenere, di tuo. Del tuo corpo, e del tuo cuore. Che non è molto. E' quasi nulla, ma basta per essere più di "niente". Mi è necessario e più che sufficiente sapere che c'è posto anche per me, per quanto stretto e angusto, nei tuoi pensieri.
E poi penso che in fondo tre mesi non sono neppure tanti, e magari riuscirò finalmente a concentrarmi su altro e a recuperare delle facoltà da persona normale e tornare com'ero prima. Che in fondo mi piaceva, com'ero prima. Ma per quanto possa soffrire per questa situazione, mi sento viva come non lo sono mai stata in vita mia.
E se quello che posso darti si riduce ad un abbraccio e un paio di scarabocchi mi va anche bene finché a te basta. Poi ti darò di più, se vuoi. E ancora di più. Non mi interessa cosa. Qualunque cosa, perché voglio vederti sorridere anche con gli occhi oltre che con le labbra, voglio vederti sfornare una risata genuina che viene spontanea, che viene dal profondo, non aborti di risa di circostanza o che si smorzano dopo un paio di minuti e ti lasciano avvolgere nuovamente da quel velo plumbeo che ti porti appresso ovunque vai. Mi fa schifo essere tanto inutile. Anche a costo di risultare fastidiosa e inopportuna, insistente invadente e per nulla romantica farò di tutto per farti felice. Anche se non lo saprai mai, o non capirai il perché di tanti sforzi e tanto impegno.
Regalami un sorriso. Tutto il resto non importa.
La prossima volta che ti vedrò ti stringerò a me in un modo tanto dolce che ti vedrai costretto a nascondere il rossore sulle guance. A soffocare l'imbarazzo. Desidererai essere altrove e lontano dagli sguardi degli altri.
Ma poi lo sappiamo entrambi, che in fondo, sei sempre tu a tendere per primo le braccia.
Ti amo.
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